Altro fine settimana tragico sulle strade siciliane. Due incidenti mortali avvenuti a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Uno nel trapanese, tra Mazara del Vallo e Campobello, a seguito del quale è morta Morgana Bono, diciassettenne mazarese (potete leggere qui) e l’altro nell’agrigentino, in contrada Vincenzella, a Porto Empedocle, dove è morto, Angelo Melluso, giovane poliziotto di 33 anni, in servizio a Reggio Emilia.
Non è la prima volta che succede e dall’inizio dell’anno ci sono già stati diversi incidenti sulle strade Siciliane, purtroppo, fatali per tanti giovani, ma quello che è accaduto questo fine settimana dovrebbe far riflettere ulteriormente sullo stato di salute e sulla sicurezza delle nostre strade.
In particolare ci si dovrebbe chiedere se questa strada, teatro dei due incidenti mortali, e di tantissimi altri in passato, risponde a tutti i canoni di sicurezza. Anche se in zone diverse, i tratti interessati sono nel Trapanese e nell’Agrigentino, è unica, ed è la Statale 115, la strada del litorale sud-occidentale della Sicilia che in mancanza di una moderna autostrada, mai realizzata, mette in collegamento Trapani con Siracusa passando per Agrigento, Gela e Modica, strada che attraversa, dunque, ben cinque province: Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa.
Con i suoi 383 chilometri, risulta la più lunga strada dell’isola e senza dubbio una delle più pericolose, non solo della Sicilia ma d’Italia. Ricordiamo che vi sono dei viadotti, altissimi, che ancora oggi hanno dei guard-rail non proprio rassicuranti e adeguati – qualche automobilista, infatti, in questi anni è, letteralmente, volato giù – e che sono in buona parte da sostituire.
Ed ancora, alcuni svincoli stradali la sera spesso sono al buio, o le gallerie, che spesso presentano dei pericolosi rivoli d’acqua. Interventi che a volte, hanno visto cantieri, su questa strada, durare per anni, ma la sicurezza continua a non essere per niente ottimale e gli incidenti di questo fine settimana, seppur con diverse concause, ancora da approfondire, devono far riflettere sulle condizioni della Statale 115.
Tra l’altro, nel trapanese, per evitare i pericoli e le insidie di questa strada, allegerendola con il traffico, dovrebbe esserci la “famosa” bretella Birgi-Mazara, ma in vent’anni di annunci, finanziamenti e polemiche, i lavori dell’opera che doveva essere già terminata nel 2017, non sono nemmeno iniziati ( qui potete leggere la storia di questa strada mai realizzata). Sarebbe il caso, invece, visto che non si è capaci di programmare e realizzare opere, dai finanziamenti faraonici, di fare bene la manutenzione e i tempestivi interventi per rendere più sicure le strade come la Statale 115. A piangere le conseguenze sono sempre gli utenti che le percorrono e purtroppo, come spesso accade, sono giovani vite spezzate, come quella di Angelo e Morgana.