E’ difficile passare accanto al nuovo Riva 66 Ribelle senza che lo sguardo indugi nella contemplazione di questo yacht.
Ed altrettanto difficile dev’essere stato il compito di Officina Italiana Design nella realizzazione del nuovo modello, assolvere al compito di creare un disegno che riesca contemporaneamente ad essere moderno e a mantenere i tratti, distintivi ed inconfondibili, di quello che probabilmente è il marchio della nautica più conosciuto al mondo, comporta una responsabilità enorme.
Se poi pensiamo che è stato Piero Ferrari in persona a presiedere il comitato che, insieme a Mauro Micheli e Sergio Beretta, ha dato vita a questa splendida creatura, allora possiamo solo immaginare con quanta trepidazione il gruppo Ferretti abbia lanciato questa novità durante il Cannes Yachting Festival.
Ma la trepidante attesa dev’essere durata ben poco, presentato in una nuova ed esclusiva colorazione “Blue Sapphire”, il Riva 66 Ribelle ha infatti letteralmente calamitato l’attenzione del pubblico.
Attenzione che, onestamente, non ha lasciato nemmeno noi indenni al fascino di questo yacht per cui, non appena ne abbiamo avuto la possibilità, non abbiamo esitato e siamo saliti a bordo di quest’imbarcazione per effettuare una prova completa.
A bordo del Riva 66 Ribelle
Il recente dilagare del fenome degli “Sport Fly” ha generato un’infinità di interpretazioni, purtroppo non sempre riuscite, di questo concept che, viceversa, nel Riva 66 Ribelle trova la sua dimensione perfetta, riuscendo anche a mantenere i tratti distintivi che hanno sempre caratterizzato le imbarcazioni del cantiere di Sarnico.
La capacità di occultare sapientemente, in una linea che riesce ad essere contemporaneamente grintosa e leggera, la presenza del flybridge e della grande area relax/prendisole di prua, rende questo progetto unico nel suo genere.
Inserti di mogano e di acciaio inox giocano con il design di questo yacht a creare una visione d’insieme di rara bellezza. Degna di nota anche la capacità di rendere funzionali questi particolari estetici, come nel caso dei tientibene che portano in sicurezza a prua, e che consentono di tenere bassa la battagliola in inox che, viceversa, non si integrerebbe con il disegno filante dell’imbarcazione.
Le due scalinate di poppa delimitano simmetricamente un quadro d’insieme che, con eleganza, incornicia il tender garage, la piattaforma da bagno ed il prendisole di poppa che, delimitato da un delizioso inserto in mogano ed inox, presenta il design di quest’imbarcazione non appena si sale a bordo.
Design che si percepisce ancor più pienamente appena si varca la soglia del ponte principale dove, con abilità sopraffina, i designer sono stati in grado di permeare gli interni di tradizione Riva utilizzando essenze pregiate ed accostamenti cromatici elegantissimi.
Ed è qui che, nuovamente, il bianco, il blu ed il mogano vengono incorniciati da finiture lucide che esprimono il meglio di un design che, pur rievocando gli anni ottanta di Riva, riesce sempre ad essere attuale e ad esprimere una classe infinita.
La cabina armatoriale del Riva 66 Ribelle è a tutto baglio e riempie tutti i cinque metri di larghezza con eleganza e raffinatezza. Sintesi ed esaltazione massima delle altre due cabine, restituisce un esperienza sensoriale unica, qui l’azzurro del cielo entra e si fonde con le tonalità scelte per gli interni, appagando l’occhio e gratificando lo spirito.
La zona dedicata alla preparazione dei pasti è un’altro piccolo capolavoro di design. Superfici riflettenti giocano con tonalità di bianco caldo e mogano, a creare una visione d’insieme moderna e leggerissima mentre una separazione in cristallo, sapientemente oscurata, crea dimensioni abitative inaspettate per un’imbarcazione sportiva come questa.
Bellezza, eleganza e lusso sono percepibili in ogni ambiente, d’altronde siamo su un Riva, distanti anni luce da tutto il resto.
La prova del Riva 66 Ribelle
Durante il salone nautico il Vieux Port di Cannes si trasforma in un percorso ad ostacoli per le imbarcazioni di questa dimensione ma, a dispetto dei suoi quasi ventuno metri, il nostro Riva 66 Ribelle manovra con facilità mentre, colmo di giornalisti provenienti da tutti le parti del mondo, ci conduce fuori dalla diga foranea.
La visibilità dal Flybridge è ottima in tutte le direzioni, anche rimanendo seduti. Da quassù le dimensioni del Ribelle sembrano inferiori e manovrare è un piacere, la barca scivola piano sull’acqua, per nulla infastidita dal moto ondoso creato dalle imbarcazioni in prova.
Scendo al ponte principale, raggiungo la postazione di guida interna e mi metto ai comandi. La posizione di guida è corretta, le manette e la strumentazione elettronica sono esattamente dove dovrebbero essere.
Con un peso che a pieno carico supera le 45 tonnellate, il Riva 66 Ribelle è spinto da due Man da 1550 cavalli e 12 cilindri a V, potenza più che opportuna per uno yacht veloce come questo.
Poggio la mano destra sulle manette elettroniche e comincio ad accelerare. Lo yacht, a dispetto del suo dislocamento, non si fa pregare ed acquista subito velocità. La carena si appoggia su di un assetto leggermente appoppato e da lì non si muove più, stabile e sicura passa attraverso alle onde senza restituire alcun contraccolpo.
Quando navigo di solito preferisco condurre dal flybridge, ricorro alla guida interna solo quando le intemperie mi ci costringono ma, nonostante il design sportivo dello yacht e l’inclinazione del grande parabrezza, la visibilità in avanti del Riva 66 è sufficiente e la conduzione è sempre ottimale.
Il Riva 66 Ribelle entra in planata senza variare il suo assetto, ce ne si accorge solo osservando la scia che, intorno ai 14 nodi, si apre e diventa perfetta.
Ma è accelerando che il Ribelle stupisce, i due Man spingono come forsennati, l’accelerazione è fantastica e l’imbarcazione sembra non accorgersi del suo peso mentre schizza in avanti.
Il sound dei due Man è sopraffino ed una smorfia di soddisfazione comincia a delinearsi sul mio viso, rallento e mi porto intorno ai 25 nodi e comincio ad accostare. Il Ribelle risponde prontamente ai comandi e si inclina progressivamente senza sbavature di rotta.
Effettuo un cambio di direzione repentino e di nuovo provo un piacere sopraffino, condurre un’imbarcazione di questa stazza, che riesce anche ad essere reattiva, è un’esperienza unica.
Geniale la ruota del timone che torna al centro automaticamente. Basta alleggerire la pressione delle dita sul timone ed il Ribelle si rimette in rotta rettilinea in un istante, prestazioni e sicurezza scorrono forti nelle vene di questo yacht.
Prendo una rotta libera ed affondo le manette al massimo, di nuovo il sound dei due Man anticipa di una frazione di secondo la spinta e, ancora una volta, l’accelerazione ci spinge indietro mentre l’indicatore digitale della velocità snocciola numeri sempre più grandi.
Il Riva 66 Ribelle arriva velocemente a poco meno di 37 nodi, davvero molti per uno yacht di queste dimensioni. Anche al massimo naviga con un parametro di sicurezza e stabilità impressionante. Capace di una velocità di crociera di 33 nodi questo Riva è anche un fantastico divoratore di miglia, il comfort e la soddisfazione di guida sono molto alti, anche a queste velocità.
Poi il mio turno di prova giunge al termine. Lascio a malincuore il timone al collega e mi siedo, prendo il taccuino e la prima frase che annoto è la risposta alla domanda che mi ero posto ancor prima di salire a bordo.
E così, mentre il Riva 66 Ribelle corre veloce sull’acqua, scrivo: “Si, è un Riva. Non c’è dubbio”.
I numeri di Riva 66 Ribelle
- Lunghezza ft ……………………………… m 20,54
- Lunghezza scafo ………………………… m 20,06
- Larghezza max …………………………… m 5,29
- Immersione ………………………………… m 1,80
- Dislocamento a pieno carico ……… t 46,50
- Dislocamento a vuoto ………………… t 39,50
- Motorizzazione …………………………… 2×1550 cv MAN V12
- Riserva carburante …………………… l 3.800
- Riserva acqua dolce ………………… l 710
- Cabine ……………………………………… 3 + 1
- Posti letto ………………………………… 6 + 1
- Bagni ………………………………………… 3 + 1
- Categoria CE …………………………… A
- Portata massima …………………… 12 persone
Fonte: da Tutto Barche