di Enrico Biondi per RACINGMEDIACENTER
La prima considerazione che ci viene in mente dopo il Gp della Malesia è che Marc Marquez, il marziano, si può battere. Ma per farlo la concorrenza deve trovare la giornata perfetta, la moto perfetta, il pilota perfetto e i tecnici perfetti che azzeccano tutte le scelte, dalle gomme alle regolazioni.
E oggi a Sepang, questo mezzo miracolo è riuscito al pilota che più degli altri negli ultimi Gp, ha meritato di salire sul podio più alto: Maverick Vinales. Non ha praticamente sbagliato nulla, Maverick, sino dalla partenza: pronti via e lui davanti alla prima curva, seguito da presso da una miriade di campioni sul quale si sono issati subito Marquez, capace di recuperare la bellezza di nove posizioni, e Dovizioso, che lo ha seguito come un’ombra.
Bravissimo anche Miller e soprattutto Valentino Rossi che oggi sembrava in uno stato di grazia particolare. Chi invece ha fortissimamente deluso è stata la coppia Yamaha made in Malesia, cioè Quartararo e Morbidelli. Intruppati nella bagarre al via, il francese come sempre ha sbagliato la partenza trovandosi subito nei guai. E visto la classe del ragazzo, sarà meglio che nella prossima stagione qualcuno gli spieghi a fondo come si parte e come si riesce a restare con i primi in uno dei momenti salienti della gara.
Magari prendendo appunti e consigli proprio da Maverick che ha messo da parte una volta tanto il problema delle partenze, scattando come un missile lasciando tutti gli altri a dirimere il problema di chi lo dovesse inseguire. Il suo merito principale è quello di aver conquistato il secondo successo stagionale e a questo aggiungere il merito di essere stato l’unico pilota #Yamaha, negli ultimi due anni, a vincere un Gp. Ha spinto a tal punto che è arrivato nel giro d’onore senza benzina, “trainato” da Valentino.
In più, in classifica generale adesso è al terzo posto, a 55 punti da Dovizioso, tranquillo vicecampione del mondo per la terza volta, ma con soli 7 punti di vantaggio su Rins che si giocherà tutto nella sfida sul Ricardo Tormo. Tutti i numeri che dicono che Vinales è capace di grandi exploit a dispetto del fatto di dover correre contro un mastino come Marquez che nella sua rincorsa ai record oggi ne ha aggiunti altri. Innanzitutto MM93 è passato dall’undicesima posizione al secondo posto in un solo giro, il primo, poi ha conquistato sinora in questa stagione i 395 punti, superando il record che apparteneva a Jorge Lorenzo, lasciato a quota 383. Con una gara ancora da disputare, a Valencia tra due settimane, Marc è il pilota che ha conquistato più punti in assoluto.
Scappato Vinales, rincorso da Marquez, la corsa è vissuta sullo scontro ravvicinato tra due italiani: Dovizioso e Rossi per chi dovesse salire sul podio. C’è riuscito Dovizioso per meno di mezzo secondo. Andrea si è portato in zona podio fin dalle primissime curve, ma ha perso tempo dietro a Miller rispetto a Marquez. Una volta terzo, per qualche giro ha dato la sensazione di poter rimanere agganciato al rivale della Honda, ma poi ha fatto un paio di “lunghi” in staccata e lo ha visto scappare. E a questo punto si è dovuto difendere dal ritorno di un Valentino Rossi che forse ha disputato la sua miglior gara della stagione. Purtroppo per lui, tutto ciò che riusciva a guadagnare nel tratto misto, Rossi lo perdeva sui due lunghi rettilinei dove il motorone Ducati e l’abilità del Dovi facevano la differenza.
Dicevamo all’inizio che le due Yamaha Petronas di #Morbidelli e #Quartararo hanno deluso: partiti in prima fila non hanno mai avuto il ritmo dei migliori, dovendosi accontentare di chiudere in sesta ed in settima posizione.
E adesso un accenno alla sfida tutta #Honda tra #Zarco, alla sua terza giornata sulla moto che era di #Nakagami e Lorenzo, da tutta la stagione compagno in ombra di Marquez. All’arrivo #Lorenzo ha chiuso 14°, a 34” da Vinales, Zarco è stato invece sbattuto per terra quando era in nona posizione e già faceva luccicare gli occhi dei tecnici giapponesi. Il suo approccio con la moto che guida da tre giorni, comunque sia, è stato di quelli molto ma molto positivi. Giornata da dimenticare per il team du Lucio Cecchinello che dopo Zarco ha perso anche #Crutchlow mentre un sempre più anonimo Iannone ha chiuso per terra anche la penultima gara del mondiale.
E adesso, con tutti i titoli assegnati (il giovane Marquez si è preso il titolo in #Moto2 mentre Dalla Porta ha ribadito di essere a ragione il migliore in assoluto in Moto3 dopo il titolo conquistato in Australia), grande passerella finale a Valencia con l’interrogativo di chi conquisterà il titolo iridato per Team: la Ducati oggi ha conquistato un altro punto, ma in Spagna servirà una grande prestazione sia del Dovi che di Petrucci per tenere a bada Marquez che punta alla tripla corona.
Vinales: “La gara è stata incredibile, l’abbiamo preparata benissimo nel corso del fine settimana. Sapevo di avere un bel potenziale. Dopo il primo giro sono riuscito a prendere il comando e abbiamo continuato a spingere. Sono felicissimo, abbiamo fatto un bel lavoro. Peccato per l’Australia, perché anche li avevo un bel potenziale. Ma essere primi qui è bellissimo”.
Marquez: “Soddisfatto? Sì, è stata una gara incredibile. Tutta la gara. Incredibile il primo giro e quello che sono riuscito a fare. Anche Dovi ha fatto una cosa straordinaria. Ma nei primi tre giri ho molto consumato le gomme. Vinales era più veloce di noi, quindi le possibilità erano come a Phillip Island: cercare di stargli vicino. Però quando poi si è preso un secondo e mezzo di vantaggio io ho provato, ma ho fatto un errore, sono passato a due secondi e mezzo…Ma sono strafelice per mio fratello: Alex è campione in Moto2 e lui è Alex Marquez, non è ‘fratello di’. Ha già vinto due volte il mondiale ed è una giornata incredibile”.
Dovizioso: “Oggi ci voleva il podio, era troppo importante soprattutto fare una gara veloce qui in Malesia sull’asciutto. Purtroppo non avevo il passo di Marc. Speravo di averlo. La gomma è calata veramente tanto. Ero forte in certi punti e ci ho provato, ma ho fatto solo dei lunghi e con Marc non sono riuscito a starci. Valentino? Non molla mai, è bello lottare con lui perché è molto aggressivo, ma pulito. Sai come può reagire. Ci siamo passati, incrociati, è andato tutto bene”.