Da oggi in poi sarà meglio riscrivere la storia delle qualifiche e delle gare di MotoGp, aggiungendo una speciale colonna e titolandola con la dicitura “Senza Marquez”.
Ci spieghiamo meglio: visto che ormai da qualche anno abbiamo il Cannibale sempre in prima fila, quasi sempre in pole position e quasi sempre sul gradino più alto del podio alla domenica, sarebbe bene mettere a punto questa colonna per far capire come sarebbe la MotoGp dell’era moderna “senza Marquez” tra i piedi.
E così, magari, scopriremmo che il nostro Andrea #Dovizioso, senza l’ingombrante presenza del Cabroncito, di mondiali ne avrebbe vinti addirittura tre. E così, sempre per ipotesi, vedremmo che il francese #Quartararo, ancora a digiuno di vittorie in un Gp, magari ne avrebbe vinti almeno un paio.
Per non parlare poi delle pole position, visto che oggi a Motegi, sul circuito di Casa Honda sperso nelle montagne della prefettura di Tochigi, a 140 km dalla capitale ma visto che non esistono autostrade (ma solo una strada a due corsie…), per arrivarci ci vogliono circa 2 ore e mezza di auto o 3 ore abbondanti di taxi, visto la velocità di crociera che da queste parti tengono i figli del Sol Levante, a Motegi, dicevamo, Marquez si è tolto anche l’ultimo sassolino nella scarpa, conquistando l’ultima pole position che gli mancava nel prestigioso palmarés.
Insomma, un mezzo scandalo che uno come lui non avesse ancora centrato la pole sul circuito ideato voluto e costruito dai tecnici giapponesi per testare tutti i bolidi made in Honda, a due o quattro ruote.
Per raggiungere l’obiettivo oggi, pole n° 70 in carriera, Marquez non si è neppure dannato troppo l’anima, stampando tempi incredibili su una pista quasi del tutto asciutta e tenendo a bada gli avversari dall’alto di una supremazia mai messa in discussione, neppure per un giro da tutti gli altri.
Ma ciò che ci fa piacere e ci rende orgogliosi oggi, è il 2° posto conquistato da Franco Morbidelli, 24 anni, romano de Roma ma ormai da anni trapiantato in Romagna, che corona il sogno di aver chiuso alle spalle di un grande campione e mettendo in risalto tutte le sue qualità. Eh già, perché Franco è un campione di razza, che quest’anno ha dovuto assistere all’esplosione del suo compagno di squadra, Fabio Quartararo, francese di origini siciliane, che lo ha messo un po’ in ombra. Ma la qualità di Franco è la costanza: non si è demoralizzato neppure per un minuto, ha continuato a impegnarsi Gp dopo Gp, facendo esperienza e tesoro di tutti gli errori, le sbavature, di duna stagione comunque di alto livello.
E oggi il “Morbido” ha chiuso 2°, proprio davanti al suo compagno, per una squadra (la Yamaha Petronas) che continua a stupire perché molto spesso prende a sberle il team ufficiale, quello di #Vinales (oggi 4°, seconda fila) e di #Rossi (che domani partirà 10°, non bene).
E le Ducati che con Dovizioso avevano stupito lo scorso anno? La migliore, anche qui, è quella del team satellite #Pramac con Jack #Miller che chiude la seconda fil, appena dietro a un #Crutchlow finalmente positivo. La terza fila invece vede il Dovi 7° e #Petrucci 8°. Non sarà un granché, ma se si va a vedere il passo gara, si scopre che le Ducati, tutte ad eccezione di quella di #Bagnaia (14°), hanno il ritmo per stare insieme ai primi. E potrebbero dire la loro in casa di tempo instabile, visto che tutti e tre in condizioni di asciutto/bagnato se la cavano benissimo.
Come sempre, comunque, Marquez sarà solo contro tutti, visto che Lorenzo è “spiaggiato” in 19ma posizione, con un distacco siderale da Marquez e neppure utile alla causa del mondiale costruttori, cui Honda tiene moltissimo, ma che rischia di sfuggirle vista l’insipienza del suo secondo pilota.
Da segnalare infine un episodio singolare capitato a Sylvain Guintoli, collaudatore del team Suzuki. Gli sono stati cancellati i tempi relativi alla FP1 ed alla FP2 perché sulla sua GSX-RR era stato montato un motore in specifica 2020, cosa vietata dai regolamenti. La Suzuki ha parlato di un errore di interpretazione delle regole, visto che il francese corre come wild card, stamani si è scusata, ed ha rimontato un propulsore standard e il caso si è chiuso a tarallucci e vino. Poco male, meglio credere sempre alla buona fede dei protagonisti.
Con il motore “vecchio” Guintoli è riuscito comunque a chiudere al 21° posto, davanti a un irriconoscibile Andrea Iannone, che ormai prende sberle a ogni Gran Premio dal suo compagno di team, lo spagnolo Aleix Espargaró. Anche per lui vale il discorso fatto per Lorenzo? “Cui prodest” continuare così?
Marc Marquez: “Sono contento perché ieri non abbiamo iniziato bene, oggi dovevamo stare attenti perché non era completamente asciutta la pista, domani ci aspetta il sole e dobbiamo scegliere bene la gomma posteriore, sarà una bella lotta perché le Yamaha vanno veramente forte anche qui”.
Franco Morbidelli: “Devo ringraziare la mia squadra, perché stanno facendo un ottimo lavoro, lavoriamo molto bene insieme, stiamo migliorando piano piano e non è facile essere magari settimo e sempre l’ultimo delle Yamaha, non è una cosa facile avere dei compagni di marca così veloci, oggi è andata bene, vediamo domani”.
Fabio Quartararo: “Risultato fantastico per il team, la qualifica è stata difficile, ero nervoso, perché sulla pista umida non mi trovo bene. Però non è andata male, non sarà facile battere Morbidelli domani, perché ha un bel passo”.
di Enrico Biondi per RACINGMEDIACENTER