Quando ti aspetti che Marquez faccia il Fenomeno ancora una volta (tanto ci ha abituato a questi exploit) visto come erano andate le prove libere ieri, ecco che ti compare il più celebre dei rompiballe della new generation, monsieur Fabio Quartararo, pilota Yamaha del team satellite Petronas, che da quando si è messo in testa di essere un pilota forte, veloce e capace di spremere al meglio la sua moto che ufficiale non è ma che lui sa adattare al suo stile di guida, sta facendo una differenza incredibile.
Sua la pole position, la quarta della stagione (e per un ragazzino di 20 anni è davvero qualcosa di incredibile), suo il record della pista, sua una volontà incredibile di rovinare la festa a Marc Marquez.
Oggi intanto c’è riuscito, mettendo due decimi tra lui e lo spagnolo e in mezzo infilandoci pure la Yamaha ufficiale di Maverick Vinales il che vuol dire che ha tutte le intenzioni di fare domani qualcosa di grande. Che abbia la possibilità di vincere non ci sono dubbi ed è stato lui stesso a dirlo a fine prove: “Domani cercherò di scappare nei primi 5 giri, se riuscirò a imporre il mio ritmo, vedrò che cosa combineranno Vinales e Marquez. Meglio scappare in tre e levarsi di dosso gli altri. E se poi riuscirò a stare attaccato a Marc, forse potrò riuscire a batterlo”.
Anche perché le Yamaha, da qualche Gran Premio a questa parte, sono tornate ad essere competitive: lo dimostra la doppietta di oggi e la seconda fila che vede con il 4° posto, Morbidelli con la Yamaha gemella di quella di Quartararo.
Marquez, comunque, sarà meglio tenerlo d’occhio. Capace di risorgere dopo un volo pazzesco ieri, bissato con un’altra scivolata oggi (come il suo rivale Quartararo, senza conseguenze per entrambi), MM93 è comunque in prima fila ed è battagliero come non mai. “Fabio vuole scappare? Beh, la sua strategia è quella giusta, se lo segue Vinales ancora meglio. Io farò di tutto per stare con loro e giocarmela con le Yamaha che sono cresciute tantissimo. Ma io non dimentico mai Dovizioso: lui partirà 7°, ma oggi l’ho visto nelle FP4 ed ha un bel gran passo, quindi state sicuri che ci sarà anche lui alla fine”. E quando gli chiedono se trovandosi magari secondo dietro al francese, penserà più al titolo o alla vittoria, risponde sicuro: “Se posso vincere ci provo”. Capito l’antifona?
Per chi aspettava le Ducati rimarrà deluso. Dovizioso (bravo sul bagnato nella mattinata) non è andato oltre il 7° posto, anche se il passo (come dice Marquez) non è stato affatto male. Per fortuna in seconda fila, ritroviamo il redivivo Danilo Petrucci. In ombra ieri, oggi nelle Q1 ha ritrovato un feeling incredibile, sferzato in questo anche dal suo team manager Gabriele Romagnoli che ha avuto il merito di tenerlo tranquillo ma al tempo stesso motivarlo al massimo. Petrux ha chiuso 5° davanti a un bravissimo Miller. Resta il mistero che cosa succederà domani e se i due avranno il passo per restare on i primi.
Tornando alle Yamaha, nel gruppo dei migliori manca Valentino Rossi. E anche questa, purtroppo, succede ormai dall’inizio della stagione. Questa volta Valentino ha chiuso 9°, rovinando tutto anche con una scivolata che gli ha fatto perdere un sacco di tempo in Q2 per riprendere la seconda moto. E ancora una volta la colpa è dei pneumatici usati dal Dottore nel primo tentativo, ostinandosi a provare due gomme soft mentre gli altri piloti adottavano soluzioni differenti. Insomma, non una grande giornata per lui e i nuvoloni ricominciano ad addensarsi nel suo team, soprattutto dopo la decisione di lasciare il suo capomeccanico Galbusera il prossimo anno, per far salire a bordo Munoz che, quanto a esperienza in MotoGp sta a zero.
Tra le delusioni di giornata, c’è un Cal Crutchlow irriconoscibile, incapace di incidere sulle sue prove. E la cosa dovrebbe fare riflettere i dirigenti Honda e lo andiamo ripetendo da troppo tempo. E’ bello avere il migliore dei migliori, Marquez, ma se alle sue spalle la prima Honda oggi è quella di Cal al 13° posto, affiancato da Nakagami, allora il discorso dovrebbe anche preoccupare. Ma ovviamente i giapponesi sanno quello che fanno, anche se, personalmente, avere più moto davanti della stessa marca, ci farebbe molto comodo.
Detto di un Pecco Bagnaia che ha buttato al vento una qualifica in Q2 per una scivolata, dobbiamo parlare un poco, ma davvero poco (altrimenti rischio di annoiarvi) di Lorenzo.
Partirà 19°, penultima fila in compagnia di Abraham e Kallio, ma quel che è peggio è che ieri, impietosamente, la televisione ha mostrato le immagini di lui sprofondato sulla poltroncina dei box, spettinato, stravolto dal calore, che somigliava più a un vigile urbano che a un pilota di moto. Non la smetteva un attimo di agitare le braccia, cercando di spiegare perché la sua moto non andava. Il guaio è che dai gesti sembrava che soffrisse di tutti i mali di questo mondo: chattering, scivolamenti un po’ a destra e un po’ a sinistra, difficoltà di inserimento in curva. Insomma, è parso di capire che se è rimasto in piedi oggi lo si deve solamente alla sua abilità di guidare una moto che sembrava un cavallo da rodeo.
Come andrà a finire questa storia? Honda vuole far rispettare al suo pilota il contratto che lo lega anche per il 2020. Lorenzo dice che di lì non si schioda, dopo aver tentato altre strade senza successo. Non vorremmo essere comunque nei panni dei dirigenti nipponici: strapagare un pilota come Lorenzo per vederlo partire dal fondo non è cosa che fa bene all’immagine. E al portafoglio…
A cura di Enrico Biondi per RACINGMEDIACENTER