Il messaggio della famiglia – “Con grande tristezza, rendiamo noto che il nostro amato Niki è morto serenamente circondato dalla propria famiglia. I suoi risultati unici come atleta e come imprenditore sono e rimarranno indimenticabili – continua la nota della famiglia – il suo instancabile entusiasmo per l’azione, la sua schiettezza e il suo coraggio rimangono. Un modello di riferimento e un punto di riferimento per tutti noi, era un marito amorevole e premuroso, padre e nonno. Ci mancherà”.
Il trapianto – Le condizioni di Lauda erano precipitate dopo una brutta influenza avuta l’estate scorsa, quando fu costretto a interrompere una vacanza ad Ibiza e rientrare a Vienna per curarsi. Il 2 agosto il Vienna General Hospital annunciò che il campione austriaco era stato sottoposto al trapianto di un polmone.
L’incidente al Nurburgring – Era il 1 agosto del ’76, durante il Gran Premio di Germania al Nurburgring, quando, al volante della Ferrari 312 T2 ebbe l’incidente in cui la monoposto prese fuoco e Lauda inalò molto fumo, provocando una parziale bruciatura dei polmoni. L’austriaco riportò anche gravi ustioni, al volto, ma era tornato a gareggiare appena 42 giorni dopo l’incidente. Anni dopo subì due trapianti di rene.
Lauda “Il computer” – Niki Lauda era definito il “Computer” per la sua straordinaria capacità di analizzare pregi e difetti delle monoposto – anche se gli piaceva dire che guidava “con il sedere” -.
La Formula 1 e le vittorie – Nato a Vienna il 22 febbraio del 1949 da una famiglia di banchieri, non ha mai avuto il sostegno dei familiari per coltivare la passione per i motori ma è arrivato comunque ai vertici della Formula 1 diventando un punto di riferimento per tutto il Circus, primo esempio di pilota “moderno” e manager di se stesso. Lauda ha vinto tre titoli mondiali nel 1975 e 1977 con la Ferrari e nel 1984 con la McLaren. Ha corso 171 Gran Premi vincendone 25, e conquistando 24 pole position e 24 giri veloci. E’ stato pilota per la March con quale ha debuttato in F1 e corso nelle stagioni ’71 e ‘72, poi BRM nel ‘73, Ferrari ’74-‘77, Brabham ’78-’79 e McLaren ’82-’85.
Lauda imprenditore – Oggi era a capo del consiglio di sorveglianza del team Mercedes e presidente non esecutivo della scuderia Mercedes AMG F1. Inoltre è stato il fondatore e il massimo azionista della compagnia aerea di successo Laudamotion, prima Lauda Air. Ha fatto per anni il consulente della Ferrari, poi ha diretto il team Jaguar prima di passare alla Mercedes. Fu lui a volere Lewis Hamilton al volante delle Frecce d’Argento.
Lauda lascia cinque figli, l’ex moglie Marlene Knaus e la moglie Birgit Wetzinger che nel 2005 gli donò un rene, un altro lo aveva ricevuto nel 1997 dal fratello Florian. Tanti i messagi di cordoglio e i pensieri per Lauda. Tra i primi a rendere onore al campione c’è l’ex pilota Jenson Button e la Scuderia Ferrari.
Il ricordo di Luca di Montezemolo – «Grande e vero amico da cinquant’anni, ti penso tanto e la tua scomparsa lascia un enorme vuoto dentro di me. Con te ho vissuto alcuni dei momenti più belli della mia vita, abbiamo condiviso tante indimenticabili vittorie della Ferrari e siamo sempre stati uniti da grande affetto, anche quando ci siamo trovati a competere in campi avversi. Sei stato un grande Campione, un Campione del Mondo in pista e fuori, un amico sincero, un uomo diretto e leale. Sono vicino con grande affetto ai tuoi figli e a tua moglie e invito tutti i nostri tifosi a rivolgere un ultimo grande applauso a te, indimenticabile Campione».
Carlo Antonio Rallo