A San Paolo del Brasile sui 4.309 metri e le 15 curve di Interlagos domenica si disputerà il penultimo gran premio di F1 della stagione. Si sono appena concluse le prime prove libere che vedono al comando Lewis Hamilton (Mercedes) con il tempo di 1’11”895 davanti a Verstappen (Red Bull) e a #Rosberg (Mercedes), poi Ricciardo, Bottas e Perez. Solamente al nono e decimo posto le due Ferrari di Vettel e Raikkonen. La lotta tra #hamilton e Rosberg potrebbe chiudersi sulla torcida brasiliana a favore del tedesco o lasciare tutto immutato fino al finale emiratino di Abu Dhabi. Rosberg ha in classifica 349 punti, Hamilton 330. Al tedesco una vittoria regalerebbe il suo primo titolo iridato. Hamilton per sperare nella vittoria ha una sola opzione: vincere per poi giocarsi tutto tra due settimane. Per capire meglio, Rosberg deve finire con 6 punti di vantaggio su Hamilton per assicurarsi la vittoria.
Pista decisiva per Rosberg-Hamilton e Felipe Massa
Già tante altre volte sul circuito brasiliano intitolato a Carlos Pace si è decisa l’assegnazione del titolo mondiale piloti. E’ accaduto con Alonso con la vittoria di entrambi i suoi titoli nel 2005 e 2006. L’anno successivo anche Kimi Raikkonen al primo anno in Ferrari ha conquistato il suo titolo in Brasile e l’anno dopo è toccato ad Hamilton con la Mclaren e nel 2009 a Button con la Brawn. L’ultimo a vincere in Brasile è stato Sebastian Vettel con la Red Bull nel 2012. Sul tracciato che è uno dei pochi in senso antiorario, è necessario un mix perfetto tra motore, – si va in pieno per il 68% della distanza del giro – e un telaio e un’aerodinamica con un carico medio-alto. Nonostante non sia un circuito superveloce, grazie alla pressione atmosferica e una minore incidenza della poca densità dell’aria, perché si è ad oltre 800 metri sul livello del mare, si raggiungono sul traguardo velocità attorno ai 340 km/h.
L’ultima di Felipe Massa
E infine come non ricordare che in Brasile Felipe #massa disputa il suo penultimo gran premio in Formula 1, l’ultimo a casa. Esempio di dedizione e di professionalità, di umiltà e ambizione, esempio di dove si può arrivare con impegno e una passione infinita per quello che si ama fare. Un pilota che ha raccolto anche meno di quello che meritava, e lo fa per l’ultima volta a casa sua, sul circuito dove da piccolo seguiva Piquet e Senna e sognava di salire su quelle auto che sfrecciavano a 300 all’ora e dove nel 2008 vincendo per la seconda volta, era riuscito ad esultare per qualche secondo per una vittoria mondiale sfuggita solo dopo aver tagliato il traguardo.
Una carriera che in 14 anni conta 250 gran premi, 11 vittorie, 41 podi, 16 pole e un terribile incidente nel 2009 in Ungheria che per poco non gli costò la vita. Un carriera legata alla Ferrari alla quale deve molto e ma che è stata ripagata da una dedizione e una passione che per Massa è sicuramente andata oltre al valore sportivo e professionale. In bocca al lupo a Massa per quello che farà in futuro. Un grazie ad uno degli ultimi veri gentiluomini della F1.