La casa automobilistica statunitense General Motors dovrebbe licenziare circa 4.000 dipendenti come parte del suo piano già annunciato alla fine del 2018: lo rivelano ad Afp alcune fonti. Lo scorso novembre la società aveva già espresso l’intenzione di eliminare il 15% dei posti di lavoro nel 2019 cessando la produzione in sette siti, di cui quattro negli Stati Uniti e uno in Canada.
I media hanno poi stimato che il taglio di posti di lavoro possa interessare fino a circa 14.000 dipendenti – tra cui 6.000 sindacalizzati. Ma, nonostante le critiche, il gruppo non ha voluto fornire alcuna indicazione né fornire cifre esatte sugli esuberi. “Prima comunicheremo con i nostri dipendenti”, ha detto il portavoce.
Nel frattempo, circa 2.300 dipendenti avrebbero optato per una partenza volontaria ma resterebbero 1.500 lavoratori a contratto, secondo la fonte vicina al fascicolo, che ritiene ragionevole prevedere circa 4.000 licenziamenti di personale dipendente.
I funzionari della General Motors hanno affermato di aspettarsi di creare 2.700 posti di lavoro in vari siti statunitensi, indicando che a quelli sindacalizzati sarebbe stata offerta un’opportunità di trasferimento. General Motors ha giustificato questa ‘cura’ come parte di un piano più ampio per rimanere competitivi. Una decisione che ha provocato l’ira del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la “delusione” di Justin Trudeau, il primo ministro canadese.
da Repubblica