La Fiat Tipo è tornata sul mercato da tempo ormai. Prendendo spunto da questo, ricordiamo la vecchia Tipo . Chi se la ricorda?
Eravamo alla fine degli anni ‘80 e in casa Fiat con l’erede della Ritmo si registrava l’ingresso nel segmento C dove, manco a dirlo, la regina incontrastata era la Volkswagen Golf, seguita da altre vetture tedesche, come le Opel Kadett prima e Astra poi, Ford Escort e le francesi Renault 19 e Peugeot 309 .
Voluta dall’amministratore delegato dell’epoca Vittorio Ghidella, la storica Fiat Tipo fu presentata nel gennaio del 1988. Una vettura che aveva uno scopo ben preciso, essere buona sia per le famiglie che per i giovani. Per le prime c’erano a disposizione tutte quelle caratteristiche di versatilità di utilizzo, un grande spazio interno ben rapportato con dimensioni compatte e uno stile semplice, con linee decise, ampi finiestrini.
Insomma, un’auto con pochi grilli per la testa e tanta sostanza; una vettura semplice e innovativa e in grado di offrire spazio in abbondanza ma capace allo stesso tempo di attirare l’attenzione dei giovani, specie con le motorizzazioni più briose di cui era dotata. La Tipo fu tra le prime auto del gruppo Fiat a costituire con il suo telaio modulare la base costruttiva di tanti altri modelli del gruppo, come la Fiat Tempra e Coupè, le Lancia Dedra e Delta e le Alfa Romeo 155 , 145, 146, Spider e GTV.
I primi motori adottati: il 1.1 Fire, il 1.4 e il 1.6 benzina tutti con alimentazione a carburatore.
Quelli a gasolio: un 1.7 e un 1.9 diesel con turbo e intercooler da 90 cavalli. Nel 1989 arrivarono i modelli ad iniezione elettronica multipoint, con doppio albero a camme in testa e testata a quattro valvole per cilindro; prima il 1.8 e poi il 2.0. Uno dei ricordi che più viene in mente quando si pensa alla Tipo è quello del rivoluzionario cruscotto digitale che si trovava sulla versione DGT con tanto di contagiri.
In casa Fiat aveva fatto una prima apparizione questo tipo di strumentazione sulla Fiat Uno Turbo I.E. di qualche anno più anziana. Nel 1993 iniziarono le vendite della II serie della Tipo con motori aggiornati alla normativa anti-inquinamento Euro I. La nuova versione aveva finiture degli interni più curate e con una plancia rivisitata. All’esterno nuovi fari e la calandra aveva il logo Fiat più piccolo. Più che altro gli interventi furono fatti per migliorare la sicurezza passiva e attiva dell’auto. Furono introdotte nuove barre anti-intrusione nelle porte e la cellula dell’abitacolo fu rinforzata nei punti nevralgici della struttura. Disponibili come optional per tutti i modelli e di serie su alcuni: Airbag, pretensionatori cinture anteriori, e ABS con quattro freni a disco. Nel 1995, dopo 1.905.276 esemplari venduti, che confermano il discreto successo, la Tipo venne sostituita dalle Fiat Bravo e Brava .