Un’auto dalla doppia anima la Fiat 131. Nella sua versione sportiva, aveva la denominazione Abarth. Era infatti preparata dal neo reparto corse della Fiat. Così, di giorno divenne il taxi più diffuso in Italia, di notte si trasformava nella dominatrice del Mondiale Rally, conquistato nel 1977, ’78 e ’80 con i finlandesi Markku Alen e Timo Salonen e il tedesco Walter Rohrl. Le auto ufficiali da gara erano sponsorizzate Alitalia e avevano la livrea bianco-rosso-verde che ancora oggi molti ricordano.
Per numero di vittorie conseguite la 131 s’è messa dietro persino la Stratos. Nonostante l’uso di materiali compositi, l’auto era più pesante della Ford Escort con la quale duellava, e pur essendo spinte entrambe da un quattro cilindri 16 valvole di 2.0 litri, quello della Fiat era meno potente.
In effetti, considerando questi fattori tecnici, non si riesce a spiegare come la 131 sia riuscita vincere così tanto nel WRC. Forse per una combinazione, ma gli investimenti della Fiat nel reparto sportivo, i talenti al volante e la straordinaria capacità della vettura di andare forte in curva meglio delle rivali più potenti, hanno portato a quei risultati fantastici.
La gloria sportiva di quest’auto e le sue straordinarie doti velocistiche smentirono le umili origini di berlina a tre volumi, facendone un vero gioiello a quattro ruote.
Carlo Antonio Rallo