Non c’è pace in Germania, dove a intervalli più o meno regolari un nuovo capitolo si aggiunge a quella che potremmo ormai definire la saga del dieselgate. L’ultimo è arrivato oggi, – così come riporta Il Fatto Quotidiano – quando 33 funzionari della polizia tedesca hanno perquisito gli uffici Opel di Kaiserslautern e quelli del quartier generale di Russelsheim, in cerca di prove di una presunta manipolazione del software che equipaggia i motori diesel di tre modelli: Insignia, Cascada e Zafira.
Si tratterebbe di qualcosa di simile a quanto già accaduto in passato con Vw con il “defeat device” che gestiva in maniera non conforme l’uscita dei gas di scarico, come ha confermato il procuratore Nadja Niesen a Handelsblatt: “Indaghiamo per il reato di frode nell’immissione sul mercato di auto diesel con software che manipola i valori sull’emissione dei gas di scarico”.
In Italia, infine, si è già mossa l’Unione Nazionale Consumatori, che per bocca del suo presidente Massimiliano Dona ha chiesto “l’immediato intervento del Ministro del Trasporti italiano, Danilo Toninelli, affinché accerti se in Italia circolano auto Opel con manipolazione dolosa del software. Chiediamo che sia il ministero italiano, con le attrezzature impiegate per le omologazioni fatte in Italia, a cura del Dipartimento trasporti terrestri, ad accertare se vi siano irregolarità“.