Ancora vittime in Italia per il crollo di un cavalcavia a pochi mesi dalla tragedia avvenuta in Brianza. Ancora una tragedia assurda sulle strade italiane si è verificata alle 13:30 di oggi, quando sotto il crollo di un cavalcavia dell’autostrada A14 tra Loreto e Ancona Sud sono morte due persone, marito e moglie originari di Ascoli ma residenti nel teramano, (Foto Ansa). Oltre ai due morti sono rimasti feriti anche due operai, trasportati all’ospedale Torrette di Ancona: non sarebbero in gravi condizioni. La tragedia è accaduta al km 235+800, all’altezza di Camerano (Ancona). Le vittime viaggiavano a bordo della loro auto, una Nissan Qashqai, quando il ponte ha ceduto di schianto. Il ponte era in fase di manutenzione e i due operai rimasti feriti lavoravano nel cantiere che stava eseguendo i lavori.
E’ questo purtroppo l’ennesimo bilancio di una cronaca già vista, con morti assurde che in Italia non si arrestano a causa della mancanza di sicurezza delle infrastrutture viarie, e tutto ciò non è da Paese civile, da Paese tra i più industrializzati al mondo che, a breve, dovrà ospitare addirittura il G7 a Taormina…. Forse i cittadini di questo Paese dovrebbero, più che lamentarsi dietro il monitor di un pc, iniziare a chiedere conto ai diretti interessati di quanto avviene sulle strade italiane, e soprattutto di quanto non si fa per renderle sicure. Gli uomini delle istituzioni, che rappresentano i cittadini a qualunque livello, siano essi sindaci, presidenti di Regione, o perché no anche presidente del Consiglio o chi è a capo di un’azienda che ha la responsabilità e la gestione di un tratto stradale come quello dove oggi è accaduta la nuova tragedia, dovrebbero avere un minimo di dignità e dimettersi, perché, se ancora una volta, a soli pochi mesi si ripete un fatto analogo vuol dire che quell’amministrazione comunale, quel governo regionale o nazionale, quella società, non hanno fatto il loro dovere e non sono state in grado di salvaguardare i propri cittadini.
Ora si parlerà per qualche giorno di quanto accaduto, si dirà che bisogna lanciare un piano di controllo delle rete viaria e metterla in sicurezza, ma sappiamo che dopo qualche tempo tutto finirà nel dimenticatoio e si continuerà alla stessa maniera, fin quando non accadrà un’altra volta. Purtroppo in Italia a scricchiolare e a cedere di colpo sono i pilastri di un viadotto e mai una poltrona di potere. Fosse accaduto in un altro Paese molto più civile del nostro, uno del Nord Europa, ad esempio, non ci sarebbe stato bisogno di chiederle le dimissioni. Con consapevolezza sarebbero state rassegnate nell’immediatezza, ma l’Italia non è il Nord Europa e i ponti continuano a crollare e a causare morti senza che nessuno ne sia il responsabile.
Carlo Rallo