Oggi è il sesto anniversario della scomparsa del grande Mauro Nesti, morto il 13 novembre del 2013 nella sua Bardalone (Pistoia) all’età di 78 anni. Lo ricordiamo così con questo articolo di motoriedintorni.com.
Grande specialista e dominatore delle gare in salita con le sport prototipo. 17 volte campione italiano, 9 volte campione europeo, oltre 450 gare vinte. Toscano sanguigno, superstizioso, maniaco della preparazione, e tremendamente veloce. Iniziò a correre con le moto negli anni 50, ma capì subito che la sua vocazione era per le quattro ruote da corsa. Il debutto con l’ Abarth prestata dal cugino al campionato italiano di velocità, poi la Formula 3 ma senza successo. Nel 1972 la prima vittoria sulla Cesana-Sestriere. Da allora vittorie e gloria al volante di bolidi targati Lola, Chevron, Osella, Bmw e Lucchini.
Nel palmares di Nesti tutte le più importanti classiche, fra queste le salite del Rechberg e di Villach in Austria, la Saint Ursanne in Svizzera, il Mont Dore (Francia), Ecce Homo (Repubblica Ceca, Boemia) e in Italia la Cesana-Sestriere, la Rieti-Terminillo (14 volte), la Trento-Bondone (nove volte), la Lima-Abetone, la Coppa Teodori (Ascoli). La montagna, i tornanti e le corse erano la sua vita, la sua vita era il motorsport, quello vero, fatto di fatica, meccanica, cronometro, passione vera e un unico obiettivo: la vittoria. E con le sue vittorie è stato incoronato come il Re delle cronoscalate. Ammirato da tutti, temuto dai suoi rivali e dagli organizzatori delle gare. Alla cronoscalata MontErice vinse quattro volte, nel ’91 e poi nel ’93, ’94 e ’95. Sui tornanti trapanesi fu sempre in lotta con due grandi rivali che come lui hanno conquistato tante vittorie: il catanese Enrico Grimaldi e il marsalese Benny Rosolia. In una intervista disse che tra i piloti siciliani temeva di più Benny Rosolia, anche se Grimaldi non andava certo più piano. Oltre al campionato italiano velocità montagna e al campionato europeo partecipò e con successo anche a qualche edizione della Targa Florio. Un pilota d’altri tempi, un principe del motorsport che continuerà a sfidare i tornanti anche tra le nuvole.
a cura di Carlo Antonio Rallo
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