In Italia cambiano i governi ma non cambia il loro atteggiamento nei confronti degli automobilisti, considerati ormai come una sorta di bancomat per le casse statali.
Dal 1° novembre 2021 il costo della revisione auto aumenta del 22%. L’aumento è di 9,95 euro, è stato deciso da un emendamento alla manovra economica approvato dalla Commissione Bilancio della Camera.
La tariffa nel 2021 passa dai 45 euro attuali ai 54,95 euro a cui si deve aggiungere l’Iva, i diritti di motorizzazione e il corrispettivo del servizio di versamento postale per un totale che arriverà dunque a 79,02 euro rispetto agli attuali 66,88 euro.
L’incremento costerà agli italiani oltre 200 milioni di euro in più all’anno. Assieme all’aumento la manovra prevede un bonus chiamato “buono veicoli sicuri” dal valore dell’incremento di 9,95 euro, destinato a chi dovrà sottoporre l’auto a revisione tra il 2021 e il 2023.
Il bonus, che dovrebbe servire ad ammortizzare l’aumento della revisione auto è in realtà un provvedimento limitato a pochi perché il Parlamento ha stanziato solo 4 milioni di euro all’anno a e ha già specificato che potrà essere usato per un solo veicolo e per una sola volta nel triennio.
Ecco quanto pagano ogni anno gli automobilisti allo Stato – Insomma, quando il Governo italiano ha bisogno di recuperare introiti, non ci pensa su due volte e mira all’auto e agli automobilisti italiani che già esborsano non proprio degli spiccioli. Ogni anno lo Stato riceve dal comparto auto 74,4 miliardi di euro per imposte e costi vari: le accise sui carburanti rappresentano la quota più grande di questa tassa (35,9 miliardi di euro), l’Iva sulla vendita (18,3 miliardi), introiti generici (11,6 miliardi), bollo auto (6,8 miliardi di euro), tasse varie sulla vendita (1,8 miliardi).
a cura di Carlo Antonio Rallo
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