Un “legame inaspettato” tra Siculiana e Imola sugellato da un Patto di Amicizia sottoscritto dai rispettivi sindaci: Giuseppe Zambito e Marco Panieri, che hanno apposto la firma sotto la cupola del Santuario del Cristo Nero del paese agrigentino, illuminata a festa dai fuochi di artificio.
Il fil rouge che unisce la città romagnola al borgo siciliano è Ayrton Senna, l’amatissimo pilota brasiliano di Formula 1 tre volte Campione del Mondo del quale ricade, proprio quest’anno, il trentennale della morte.
Il legame tra Ayrton Senna e Siculiana nasce quando gli antenati del futuro Campione del Mondo di Formula 1 lasciano la loro terra e intraprendono il viaggio alla volta del Brasile. Lo testimoniano i documenti ritrovati grazie all’intuizione del sindaco Zambito.
Un intervento molto sentito quello di Marco Panieri, sindaco di Imola, sul palco. Ha tenuto a puntualizzare l’importanza della location dell’incontro, la piazzetta con la panchina rossa, segno e simbolo di un’attenzione costante sulla violenza di genere. Si è poi soffermato sui molteplici punti in comune fra la sua città e Siculiana. Innanzitutto, il senso e lo spirito di accoglienza che sin dal suo arrivo lo ha avvolto.
Ad accompagnare il sindaco di Imola, l’assessore dell’Autodromo di Imola Elena Penazzi. Entrambi si sono detti sorpresi e meravigliati della coinvolgente atmosfera dei festeggiamenti del Santissimo Crocifisso: manifestazione che si celebra proprio nel primo fine settimana di maggio. Una celebrazione che si celebra proprio nel primo fine settimana di maggio. Una celebrazione che richiama una forte tradizione popolare e religiosa, rende palpabile il senso autentico di appartenenza alla comunità mettendone in luce usi e costumi.
Il progetto del Museo “Ayrton Senna: chiamata alle Origini” a Siculiana nasce dal turismo delle radici e incontrare in questo percorso di ricerca l’amatissimo pilota di Formula 1 è stato un qualcosa di straordinario e inaspettato. Il Museo nasce per questo, per raccontare le origini di Ayrton e riportarlo in qualche modo a casa. A lui unisce Giovanna Magro, la sua bisnonna.
La sua è una storia straordinaria, di emigrazione come tante, ma anche di coraggio, di valori e di fede.Tutti elementi che poi ritroviamo nell’essenza di Ayrton e nelle attenzioni che dedicava ai più fragili e che a tutt’oggi lo rendono un idolo per i giovani
Le storie del ritrovamento e della famiglia sono state raccontate dai giornalisti Anna Restivo e Giacinto Pipitone, mentre il progetto del Museo multimediale in realtà aumentata è stato presentato dagli architetti Francesco Ferla e Salvatore Nigrelli”.