di Enrico Biondi per RACINGMEDIACENTER
Mettiamola così: meno male che il mondiale #MotoGp sta per finire, altrimenti dovremmo assistere ancora a uno strapotere di un pilota, Marc Marquez, che ha deciso di demolire la concorrenza a suon di record in una stagione che lo ha visto assoluto protagonista.
Quella di oggi a Phillip Island (dove il sole non si è vista manco per niente, ma almeno il vento ha cessato di fare danni) è la quinta vittoria consecutiva dello spagnolo che come sempre aveva fatto nelle ultime settimane, ha giocato come il gatto con il topo. Nei precedenti ultimi Gp, la vittima sacrificale era stato Fabio Quartararo, beffato all’ultimo giro in virtù di un motore che ormai non ha più nulla da invidiare, quanto a potenza, a quello della Ducati. Oggi è toccato invece ad un’altra #Yamaha quella di Maverick Vinales, “Mav” è stato l’indiscusso protagonista di tutto il weekend, strabiliando il pubblico e i tecnici che più volte si sono domandati; “Vuoi vedere che questa volta MM93 ha trovato pane per i suoi denti e non riesce a vincere?”.
E al via tutto sembrava suffragare questa ipotesi: innanzitutto la prima sorpresa è stata Valentino Rossi che con una partenza di quelle che ci ha ricordato i tempi belli, voleva dire al mondo che uno come lui non arriva a 400 Gp corsi per niente, bisogna essere campioni veri: si è piazzato al comando e per tre giri ha fatto girare la testa a tutti. Poi è stata la volta dell’inglese più matto del mondo, Cal Crutchlow, che ha condotto le danze per altri sei giri, prima di cedere il comando, appunto, a Vinales che dal decimo giro è andato davanti mentre Marquez, che ricordiamo non è stato costretto a rimonte pazzesche, è rimasto sempre a un tiro di schioppo, controllando dal quarto posto per poi liberarsi gradatamente della concorrenza e piazzarsi alle spalle di Maverick.
Sornione, lo spagnolo lo ha seguito come un ombra e le immagini impietose, non facevano altro che confermare come Marquez avrebbe alla fine vinto la gara; Marc infatti, giocava a fare l’elastico, ha lasciato la Yamaha davanti, risparmiando gomme, benzina e chiudendo il gas molto ma molto prima del traguardo, sul lungo rettilineo della pista australiana.
Lo ha fatto soprattutto negli ultimi 5 giri, quando ormai tutti dicevamo che avrebbe affondato il colpo. E lui invece no, ha saputo aspettare il momento opportuno, cioè l’ultimo giro, come sempre in questa stagione, lo ha affiancato, poi lo ha “sverniciato” da par suo e ha resistito al primo degli incroci. Quando alla terribile curva 9 i due si sono presentati quasi appaiati, MM93 ha scelto la traiettoria giusta per affrontare la curva a destra, Vinales ha fatto l’errore di andare all’esterno per tentare l’ultimo assalto e… si è ritrovato per terra: addio 2° posto, andato a un Crutchlow sempre nelle vicinanze e ottimo 3° poto a quel matto di Miller che sale sul podio sulla pista di casa, si presenta alla conferenza stampa al parco chiuso con gli infradito ai piedi (!) e fa esplodere di gioia i suoi connazionali.
E gli altri? Per fortuna, per noi, c’è il bellissimo quarto posto di Pecco Bagnaia, che sta finalmente comprendendo a fondo come si guida una MotoGp e che non vede l’ora di avere una Ducati uguale a quella che usano Dovizioso e Petrucci. Tra le sorprese in positivo anche Andrea Iannone, che da queste parti è sempre andato forte e che ha chiuso 6° dietro a Mir, ma davanti ad Andrea Dovizioso che, se vogliamo, apre il capitolo delusioni anche se oggi ufficialmente è vicecampione del mondo ed è facile capire che, non ci fosse stato là davanti quel diavolo di Marquez, il Dovi oggi potrebbe fregiarsi di tre titoli mondiali. Ma questa è un’altra storia e oggi occorre dire che Andrea non è stato mai con i primi, è risalito dal decimo al quarto posto ma poi ha ceduto di schianto nel finale. Nulla da dire per il povero Petrucci e per Fabio Quartararo; i due si sono eliminati dopo appena 300 metri dal via alla seconda curva. Un errore del francese ha costretto Petrux a una brusca frenata, la moto si è disunita e Danilo è piombato sul francese: tanta paura, qualche botta, ma nulla di più. Meno male.
Completamente anonimo #Morbidelli (11°) mentre nella lotta tutta Honda tra Johann #Zarco e Jorge #Lorenzo, manco a dirlo ha vinto il francese. E’ arrivato 13° a 26” da Marquez ma appena 12” dietro a #Miller. E scusate se è poco per un pilota che la moto l’ha vista soltanto venerdì mattina.
Quanto a Lorenzo, ormai pensiamo che sia arrivato alla frutta: ultimo, che più ultimo non si può, addirittura a 1’06”045 dal suo compagno di squadra. Domanda: che cosa ci stia a fare ancora in Honda, qualcuno dovrebbe spiegarcelo.
E prima di dare la stura a tutti i record di Marquez, ci piace chiudere con una bella notizia per gli italiani, che tornano a vincere un titolo mondiale in Moto3, con il toscanaccio Lorenzo Dalla Porta, 22 anni, che si aggiudica il suo 3° Gp della stagione e che dedica la vittoria a nonna Nicoletta che gli comprò la sua prima moto. Il suo rivale, lo spagnolo Canet, è caduto nei primi giri e a quel punto Dalla Porta ha deciso di vincere la gara, per dimostrare la sua forza. Operazione riuscita: e dal prossimo anno l salto in Moto2 con la speranza di vederlo ancora tra i protagonisti.
Marquez in numeri: per Marc oggi è stata il 55° successo in top-class, uno in più di Doohan, l’11° quest’anno, la terza vittoria nel GP di Phillip Island in top-class. Considerando tutte le classi Marquez è arrivato a 81 vittorie in totale. Per lui si tratta del 14° podio consecutivo (era già la sua miglior sequenza in top-class) e per la terza volta nelle ultime 5 gare, è andato al comando solo all’ultimo giro per vincere come a Misano, sorpasso alla Quercia e Buriram, sorpasso alla T2.
Marc Marquez: “E’ stata più difficile delle altre gare, quando Maverick ha cominciato a spingere è stato un momento critico. Sapevo che non dovevo arrendermi e che negli ultimi 4-5 giri sarei stato in grado di superarlo. Un fine settimana un po’ strano per via delle condizioni atmosferiche ma il mio team ha fatto un ottimo lavoro, sono contentissimo e ho vinto nonostante la gomma morbida si sia distrutta”.
Cal Crutchlow: “È un bel risultato, mi dispiace per la caduta di Vinales alla fine, ma noi abbiamo lavorato duro e avevo trovato un bel passo venerdì. Sono contento del risultato e che non siano cadute delle gocce di pioggia nel finale”.
Jack Miller: “Sono riuscito a fare il massimo anche se non ho spinto da subito: ho conquistato la mia posizione e alla fine mi sono stupito del 3° posto raggiunto nelle ultime curve. È incredibile la rimonta che abbiamo fatto: devo solo ringraziare il mio team per questo. Ho cercato soprattutto di gestire le gomme e mi sono divertito nella lotta con Dovizioso”.
“Pecco” Bagnaia:” Ad essere sincero mi girano: arrivare a 55 millesimi dal podio un po’ rompe. Avevo un bel passo, ho rimontato ma negli ultimi giro proprio non riuscivo a mettermi davanti”.