di Enrico Biondi per #RACINGMEDIACENTER
Siano in Australia, isola di Phillip Island, meglio ancora succursale dell’Inghilterra. Qui il tempo è il vero padrone su una pista che a ragione viene definita dai piloti come la più bella del mondo (insieme con il Mugello, sia chiaro) puoi trovare come nella Terra du Albione, pioggia a scrosci, pioggerellina leggera leggera e poi anche un bel sole che ti asciuga il tracciato a tempo di record, visto che ci troviamo a due passi dall’oceano.
Per contorno poi, dal momento che ci troviamo in una specie di riserva naturale con ogni specie di animali, magari troviamo gabbiani…impertinenti che non accettano di buon grado il rumore dei motori (anche perché oscurano quelli degli stessi animali che garriscono come dei matti), oppure ti trovi un canguro che incurante dell’arrivo dell’Aprilia di Andrea Iannone (come stamattina), ti sfreccia davanti rischiando di farso ammazzare.
L’importante, comunque, è che la MotoGp e il Grande Circo e i suoi esseri umani capiscano di essere solo degli ospiti e che la finiscano in fretta in modo che la fauna si possa riappropriare di quanto è suo.
Questo preambolo è doveroso per spiegare almeno in parte che cosa è successo oggi (quando in Italia non era ancora l’alba) nella prima giornata di prove del Gp d’Australia. Pioggia al mattino, sole al pomeriggio ed un unico vero protagonista: Maverick Vinales, che con la sua Yamaha tornata finalmente competitiva (segno che a Iwata non dormono affatto, al punto che è bastato qualche cambiamento, l’inserimento di tecnici motivati e la scelta di materiali ad hoc) ha messo tutti in riga, mettendo una seria ipoteca sulla possibilità di vincere domenica.
Sempreché, e qui casca l’asino, a Maverick non venga improvvisamente il braccino, che vuol dire cominciare al rallentatore per finire a razzo, quando la frittata è già servita. A sfogliare la classifica di giornata, sembrerebbe che il fresco campione del mondo Marc Marquez non sia della partita, perché dietro Vinales troviamo un bravissimo Andrea Dovizioso e un pratico Carl Crutchlow con la prima delle Honda.
E invece no, perché andando a vedere il passo gara, MM93 c’è eccome, anche se si è nascosto, ma ha fatto capire che sul giro, lui è sempre l’ accanto a qualsiasi intenda portargli via l’ennesima vittoria, in quella rincorsa ormai diventata un punto fermo della sua carriera, di buttare giù dal podio Valentino Rossi. E non ha mancato poi di dare spettacolo con una uscita di pista con relativo salvataggio che ha fatto rizzare i capelli a tutto il suo staff e pure a lui.
Sia ben chiaro che il sole del pomeriggio potrebbe essere anche l’unico turno asciutto del weekend, visto che il meteo mette pioggia sino a lunedì ma non è detto che non ci si possa aspettare qualche sorpresa. Ad esempio da Dovizioso che da anni va strombazzando in giro che questa pista a dir poco la detesta (ma lo scorso anno arrivò 3°…) e poi magari ti tira fuori un’impresa delle sue, di quelle da fari saltare sul divano. Ma atteniamoci ai fatti e diciamo che, dopo essere stato il più veloce nella FP1 con la pista bagnata, sull’asciutto Vinales ha fatto annichilito la concorrenza nelle FP2. E visto che lo scorso anno aveva vinto lui, le premesse ci sono davvero tutte per un bis. Maverick è stato il solo capace di infrangere la barriera dell’1’29” con uno strepitoso 1’28″824 con cui si è costruito un margine di mezzo secondo sugli inseguitori.
E la sorpresa di giornata è proprio il nome in seconda posizione, perché Andrea Dovizioso ha dato una bella scalata alla classifica proprio sotto alla bandiera a scacchi, chiudendo a 496 millesimi da Maverick. In generale, comunque, tutte le Ducati sono andate bene (Petrucci 4° e Miller 5°) mentre Marquez e… solo 6° (per ora), mentre nelle zone alte si è rivisto un positivo Valentino Rossi, che ha chiuso 7 davanti a #Rins e #Morbidelli. Valentino ha un ritardo da Vinales di circa sei decimi, ma facendo meglio di appena un decimo si sarebbe potuto inserire in seconda o terza posizione.
Come vedete, non c’è traccia di Fabio Quartararo: il guaio è che il francese è rimasto a guardare ai box le FP2 dopo che un terribile high side al mattino lo aveva scaraventato nella ghiaia rimediando per fortuna solo un ematoma alla caviglia sinistra che ha richiesto un trattamento con degli antidolorifici piuttosto forti, ma che hanno invitato alla prudenza. Domani sapremo se il francese potrà correre e se sarà dichiarato “fit” per la gara.
L’ultima curiosità era vedere all’opera sulla Honda del Team Cecchinello, Johann Zarco, “assunto” per le ultime tre gare della stagione e tra i possibili papabili alla sella di Lorenzo, qualora Honda decidesse si risolvere il contratto con un anno di anticipo. Ebbene, sia al mattino che al pomeriggio, Zarco è stato davanti a Lorenzo, è questo fa pensare sulla reale consistenza dello spagnolo. Se un pilota sale su una moto identica alla sua per la prima volta e si permette di stare davanti a un “ufficiale” Honda, (che si mette a litigare in pista con Marquez a fine turn) allora qualcuno, dalle parti di Tokyo comincerà a farsi delle domande e magari a darsi delle risposte.