E’ finita come tutti si aspettavano: Marc Marquez ha messo nel suo strabiliante palmares l’ottavo titolo mondiale, il sesto nella classe regina e adesso mette decisamente nel mirino Valentino Rossi che continuando di questo passo, potrebbe raggiungere nella prossima stagione.
Se volete leggere tutti i “numeri” che hanno fatto di MM93 un fenomeno mondiale, vi rimandiamo al fondo di questo articolo, così potrete farvi un’idea di cosa ha combinato questo meraviglioso pilota.
Oggi invece un aggettivo ce l’abbiamo e non lo avevamo mai usato prima d’ora: SADICO. Già, perché solo un pilota sadico può arrivare al punto di vincere la gara “cucinando” a fuoco lento il nuovo astro nascente della MotoGp, il franco siciliano Fabio Quartararo il quale, ha mantenuto le promesse della vigilia, quando aveva detto di voler tentare la fuga dal primo giro, imporre alla gara un ritmo folle e vedere chi avrebbe avuto il coraggio di stargli dietro.
Perfetta la strategia e messa in pratica benissimo. Solo che Fabio ha dimenticato che doveva confrontarsi con quel mago che è Marquez. Anche Marc ha adottato la medesima strategia ma appunto perché solo i campioni veri sanno anche essere sadici, ecco che lo spagnolo gli ha lasciato la scena dal primo all’ultimo giro. E Fabio ha tirato al massimo, imponendo un ritmo che ha annichilito tutti gli avversari, perché sia Vinales (3°) che Dovizioso (4° e mai in gara per tentare di tenere aperto il discorso mondiale, chiudendo a oltre 11” da Marc), si sono visti scappare i due sin dal primo giro e non hanno potuto fare altro che salutare con la manina.
Il “sadico”, come un cuoco pentastellato, si è messo il grembiule, è entrato in cucina ed ha preparato il menù. Il sacrificato dove essere Quartararo e così è stato. Lo ha lasciato davanti giro dopo giro, a volte staccandosi per poi riavvicinarsi come a dirgli “Guarda che sono qui dietro, non ti mollo. Stai sereno e non sbagliare”. E Quartararo non ha sbagliato praticamente nulla.
Quanto a restare sereno proprio no, perchè non si può chiedere a un ragazzino di 20 anni di mantenere i nervi saldi per tutta la gara. Ecco perché, alla fine, tagliato il traguardo, il francese si è lasciato andare a gesti di sconforto per essere stato superato all’ultimo e giro e poi all’ultima curva. Ma la sua “staccata” per recuperare quei metri che Marquez gli aveva preso è stata una cosa spettacolare ma anche lui sapeva benissimo che non è possibile sfidare le leggi della fisica e quindi è arrivato troppo largo in rettilineo e addio vittoria.
Tante lacrime al parco chiuso per lui ma per fortuna il suo magnifico team lo ha calmato facendogli capire che aveva compiuto una impresa straordinaria a tentare di rovinare la festa al campione. E lui si è calmato sfoderando un grande sorriso e abbracciando a lungo MM93 appena tornato dai festeggiamenti in pista, con tanto di biliardo gigante dove ha imbucato una pallina con il numero 8, tanti quanti i suoi titoli mondiali, che alla fine è diventata gigantesca.
Nel giorno di Marquez, solo alcune considerazioni a margine di questa gara. Cominciamo dalla Yamaha: ha fatto passi da gigante, ma non capiamo perché delle4 moto in pista vadano bene quella di Quartararo (team Petronas) e di Vinales (Team ufficiale) e decisamente meno bene quella di Morbidelli (oggi 6°, team Petronas) e di Valentino Rossi (8°, compagno di Vinales). Visto che i dati vengono gestiti tutti insieme, non si capisce il perché di queste differenze. E poi: non è forse arrivato il momento che Yamaha dia 4 moto uguali a tutti i suoi piloti?.
Capitolo Ducati: se non esistesse Marquez, Dovizioso avrebbe vinto gli ultimi 3 titoli mondiali. Una ben magra consolazione, perché intanto Marquez c’è e nessuno lo batte. E poi, mia opinione, a Borgo Panigale dovranno mettere di nuovo mano al progetto e vedere di ritrovare quella competitività perduta quest’anno. Le vittorie sono arrivate, d’accordo, ma il divario oggi da Honda e ora di Yamaha comincia a farsi sentire.
Ultimo appunto su Jorge Lorenzo. Oggi ha chiuso 18°, terz’ultimo, a oltre 54” da Marquez. Quello visto in pista oggi non era lui, ma forse una controfigura. Non sappiamo perché ha voluto rientrare in condizioni fisiche così precarie e non sappiamo a quanto serva alla causa Honda, non essendo di nessun aiuto.
Un consiglio: o riescono a recuperare un 5 volte campione del mondo, o meglio che le strade di dividano.
Marc Marquez: “Io sono qui a parlare, ma alle mie spalle c’è un team eccezionale, la mia famiglia, il fan club. La mia squadra è stata al top nell’arco di tutta la stagione, e se per un pilota è difficile essere sempre al 100%, per chi lavora nel box ancora di più e loro lo sono stati. Quando si ha un vantaggio così importante in classifica serve trovare delle motivazioni extra e in questo weekend la motivazione era vincere la gara. Quartararo è stato fortissimo e il prossimo anno sarà un avversario nella lotta al titolo mondiale. Raggiungere Agostini? E chi sono, Superman? Vedremo anno dopo anno, ogni stagione l’obiettivo è vincere il titolo, poi bisogna fare i conti con la realtà della pista, vedremo se sarà possibile o no. Mi aspetto di lottare con Quartararo, con Vinales, con Dovizioso e poi vedremo se ci sarà qualcun altro”.
Fabio Quartararo: “Sono felice e sono molto fiero del lavoro mio e del team. Lottare fino all’ultima curva con Marc è stato fantastico. Onestamente ho nulla da rimproverarmi; ci ho provato sino all’ultima curva e posso andare a casa soddisfatto. Sono convinto che la vittoria potrà arrivare presto“.
Maverick Vinales: “Ho avuto diversi problemi con la gomma posteriore, bassissima aderenza sin dall’inizio. Ho cercato di trovare il ritmo restando calmo, pensavo di andare meglio, ma non è stato abbastanza. Abbiamo raccolto informazioni per migliorare. Vedremo in Giappone, avrò un’altra bella opportunità“.
Andrea Dovizioso: “E’ stata una gara piuttosto difficile perché purtroppo non siamo riusciti a migliorare a sufficienza nel T3 e nel T4, dove anche in prova perdevamo rispetto ai primi. Peccato: faccio i miei complimenti a Marc e alla sua squadra perché hanno fatto una stagione spettacolare. Noi abbiamo provato a contrastarli ma non è bastato, per cui adesso dovremo lavorare con ancora maggiore impegno in vista della prossima stagione. La MotoGP è cambiata per tutti, le gomme sono cambiate. Io sono sempre io, le piste idem, il materiale che abbiamo (le gomme, ndr) lo hanno tutti, dobbiamo adeguarci e fare meglio. Gli ingegneri hanno i dati, ci pensano, studiano. Alla fine ciò che conta è il risultato. Fare quarto è ok, ma il gap no se vuoi giocarti il mondiale”
I numeri di Marquez
-E’ il più giovane sei volte campione della MotoGp: 26 anni e 231 giorni
-E’ i pilota più giovane ad aver vinto 8 titoli mondiali: -26 anni e 231 giorni
-E’ il 3° pilota ad aver vinto così tanti titoli mondiali: prima di lui solo Agostini (8) e Valentino Rossi (7).
-Marquez nella classifica mondiale all classes è al sesto posto dopo Agostini (15), Nieto (13) Rossi (9) Hailwood (9) e Ubbiali (9).
-Ha conquistato tutti i suoi titoli MotoGP su moto Honda: è il pilota Honda di maggior successo nella classe regina, superando Mick Doohan (5)
-Ha vinto almeno cinque GP nella classe regina negli ultimi sette anni consecutivi, battendo il record precedentemente detenuto da Valentino Rossi (2001-2006) e Giacomo Agostini (1967 – 1972), ognuno dei quali ha vinto almeno cinque GP classe regina in sei anni consecutivi
-Detiene il record assoluto di pole position (61).
-Con nove vittorie ha vinto più gare di MotoGP di qualsiasi altro pilota in questa stagione. Ha anche segnato il maggior numero di podi (14) e preso il maggior numero di podi (9) nel 2019
-Infine, ha vinto il 17% di tutte le gare della MotoGP dal 2002 a oggi.
di Enrico Biondi per RACINGMEDIACENTER