Un Marc Marquez in versione masochista, ancora non lo avevamo visto in questi anni. Nel weekend thailandese che dovrebbe consegnargli l’ottavo titolo iridato della sua magnifica carriera (gli basterà conquistare due punti in più dell’unico rivale rimasto a contendergli il titolo, il nostro #AndreaDovizioso) lo spagnolo ha pensato bene durante le prime libere della giornata, alba in Italia, di incorrere in un high side di quelli da far restare tutti con il fiato sospeso.
Volo pauroso, atterraggio pesantissimo sulla schiena, lunga scivolata mentre accanto la sua Honda si autodistruggeva in mille pezzi.
Rimasto a terra per un paio di minuti, attorniato dal servizio medico, Marquez ha fatto come i piloti giapponesi. Prima di rialzarsi, ha mentalmente e fisicamente controllato se tutti gli arti erano al loro posto mentre cercava di riprendere fiato dopo la terribile compressione cui era stato sottoposto dal volo. Una volta stabilito che tutto era abbastanza ok, si è rimesso in piedi da solo, è rimasto fermo ancora una decina di secondi e poi si è fatto aiutare a muovere i primi passi verso l’ambulanza che intanto era arrivato alla curva 7. Ha rifiutato sdegnosamente la lettiga, è salito sull’auto che si è diretta al centro medico.
Qui i medici gli hanno riscontrato una forte contusione lombare e anche della tibia sinistra. Per precauzione, Marc è stato portato all’ospedale di Buriram per una serie di lastre di controllo che hanno escluso danni alla tibia. Tornato al circuito, e nuovamente visitato, è stato dichiarato “fit” per le prove e autorizzato a scendere in pista.
Per tutto il primo turno nessuno era riuscito a resistere al ritmo imposto dallo spagnolo, ma le cose, ovviamente, sono cambiate nelle seconde libere della giornata. E non poteva essere altrimenti, anche perché Marquez è sì un marziano, ma non è indistruttibile e quindi qualche dolorino ha iniziato ad affiorare.
Morale della favola, al termine della giornata, la classifica recita che davanti a tutti ci sono tre Yamaha, quella del “solito” Quartararo che non solo ha piazzato un ottimo 1’30″404 con la sua M1 del Team Petronas, ma ha dato anche la sensazione di poter ripetere con una certa regolarità questo genere di prestazione, seguito da quella ufficiale di Maverick Vinales e dall’altra Petronas di un magnifico Franco Morbidelli, che su questa pista ci sguazza a meraviglia. Valentino Rossi, con l’altra Yamaha ufficiale, per la verità non è lontano, è 5° perché la quarta posizione se l’è presa ancora una volta quel folletto di Jack Miller con una Ducati “clienti” sempre più positivo (se si pensa alle difficoltà di Petrucci, 11°).
Marquez si è dovuto accontentare del sesto tempo, ma la posizione non tragga in inganno. Va bene che si è presa una botta terribile, ma MM93 è davvero l’uomo da battere domenica mostrando un grande passo gara, montando una gomma soft al posteriore fino a fine turno e soprattutto senza nemmeno prova un time attack. Insomma, come sempre lo spagnolo si tiene in tasca un bel vantaggio che vedrà di mettere a frutto domani nelle qualifiche, per partire ancora una volta in prima fila.
E Dovizioso? Per il momento è ottavo, si sperava fosse più avanti visto l’obiettivo che si è prefisso cercando di tenere ancora aperto il discorso mondiale. Poco male, comunque, perché ormai lo sanno anche i sassi che il Dovi al venerdì prepara con scrupolo certosino la sua moto in vista della gara. Ma tenere aperto il mondiale non sarà facile, perché SuperMarc ha tutte le intenzioni di chiudere in fretta la pratica, anche a rischio di disintegrarsi nelle prove, come un po’ troppo pomposamente ha ammesso il team principal Honda Alberto Puig che, stravedendo per il suo pupillo, interpellato su quanto accaduto nelle prime libere ha detto: “Quando è uscito dal box dopo aver cambiato le gomme, è passato sulla zona più sporca della pista, quindi ha sicuramente raccolto della polvere e non ha potuto evitare l’high side. Logicamente ha male alla schiena ed alla gamba sinistra ma questo dimostra quanto sia forte perché, in condizioni normali, qualsiasi altro pilota si sarebbe disintegrato in una caduta così dura”.
Puig fa bene a sostenere e incensare Marquez, ma come team principal ci piacerebbe che desse uno sguardo anche alle altre Honda presenti in pista, perché per trovarne un’altra, bisogna scendere sino al 13° posto del povero Cal Crutchlow, l’unico che ha avuto il coraggio di dire sin dalle prime gare del 2019 che la moto che guida Marquez è completamente diversa da tutte le altre e che combattere ad armi pari gli è praticamente impossibile, così come al suo compagno di team, Nakagami che gli è subito alle spalle.
Quanto a Lorenzo, il discorso è penosamente il medesimo. Oggi ha chiuso al 20° posto a oltre 1”5 dal primo. Chi sperava di vederlo un po’ più propositivo in Thailandia rimarrà deluso: Jorge non riesce a venire a capo dei suoi problemi, fisici e mentali. E non è un bel vedere di sicuro soprattutto per il futuro.
E visto che si parla della stagione prossima ventura, desta curiosità la decisione di Rossi di cambiare il suo capotecnico Silvano Galbusera, con lui sin dal 2013, che sarà sostituito da David Munoz, attuale capo tecnico di Nicolò Bulega allo Sky Racing Team VR46. Particolarità di Munoz: non ha la benché minima esperienza della MotoGp, ma questo potrebbe addirittura essere un vantaggio e non un handicap. Munoz comunque ha già un bel curriculum sulle spalle: ha vinto il mondiale in Moto2 con Bagnaia ed in passato è stato capomeccanico di Rins, Vinales e Pablo Nieto. Valentino ha così spiegato la sua decisione (Galbusera comunque resterà in Yamaha come responsabile del Test Team): “Mi piace perché è un tipo che parla poco, ma sa gestire bene le situazioni”. Basterà? Lo sapremo solo vivendo.
Marquez mondiale: tutte le combinazioni
Le combinazioni di risultati che permetterebbero a Marquez di vincere il titolo già in Thailandia:
Marquez vince;
Marquez 2°, Dovizioso non vince;
Marquez 3°, Dovizioso non sale sul podio;
Marquez 4°, Dovizioso non sale sul podio;
Marquez 5°, Dovizioso 7° o peggio;
Marquez 6°, Dovizioso 8° o peggio;
Marquez 7°, Dovizioso 9° o peggio;
Marquez 8°, Dovizioso 10° o peggio;
Marquez 9°, Dovizioso 11° o peggio;
Marquez 10°, Dovizioso 12° o peggio;
Marquez 11°, Dovizioso 13° o peggio;
Marquez 12°, Dovizioso 14° o peggio;
Marquez 13°, Dovizioso 15° o peggio;
Marquez 14°, Dovizioso non va a punti (16° o peggio)
DI Enrico Biondi per RACINGMEDIACENTER