Marc Marquez come il mitico Giano Bifronte: al mattino scende in pista fresco e rilassato, si spara una dietro l’altra tutta una serie di gomme, dalla dura, alla soft, alla hard, tanto per vedere quale delle tre gli vanno a genio.
Detto così è un po’ riduttivo, lo ammettiamo, anche perché allo spagnolo potete dare anche le gomme di un triciclo e lui va forte uguale. Anzi va fortissimo. Marc ha dominato la scena in aperture di prove libere mattutine, stampando addirittura un tempo siderale 1’46”869 relegando la concorrenza, cioè tutti gli altri a un distacco imbarazzante. Al punto che a qualcuno, al termine delle prove, aveva una gran coglia di stracciare la licenza e di rifare le valigie per tornare a casa…
Poi, però, come sempre accade, qualcuno comincia a prendere le misure alla Honda e prova a fare la differenza nelle prove libere 2. Ed è successo proprio così anche ieri ad Aragon, con la Yamaha on gran spolvero con Vinales davanti a tutti, d’un soffio su Valentino Rossi e Quartararo anche se, occorre dirlo, anni luce lontano dal tempo della mattinata di MM93 e rimanendo quindi ad oltre 1″1 dal crono di Marquez.
Vi domanderete: perché il pentacampione non ha replicato al pomeriggio, al punto che è stato l’unico dei 23 piloti in pista a non migliorarsi nelle seconde libere? Marquez ha invece vissuto una sessione più travagliata: è caduto all’ingresso del Cavatappino perdendo l’anteriore e ha dovuti lasciare la sua Honda nella ghiaia.Ttornato in pista, ha poi commesso un altro errore alla curva 5 e quindi non è riuscito a migliorare il crono della FP1, pur facendo segnare il quarto del pomeriggio a 190 millesimi da Vinales.
Ducati con tanti problemi da risolvere: solo sesta la prima delle Ducati, che è quella di Jack Miller. Dovizioso è 8°, entra formalmente nelle Q2 ma il Dovi non è per nulla contento anche se manifesta come sempre una disponibilità al lavoro incredibile.Si è persa traccia di Danilo Petrucci, solamente 12° che rischia di essere l’altro escluso di lusso dalla Q2 insieme con Rins, visto che il meteo dice che domani pioverà per tutto il giorno.
E Lorenzo? Era a oltre 4” stamattina, buon ultimo, nel pomeriggio ha ridotto il distacco salendo al 20* posto a 2”8 dal suo compagno di squadra.
E adesso parliamo un po’ di Johann Zarco, il pilota francese che è stato “appiedato” dalla #KTM che lo pagherà sino a fine stagione ma non lo farà più salire sulla moto, affidata al collaudatore Mika Kallio. Il suo allontanamento, anche se il pilota gira nel paddock sfoggiando un cappellino KTM è stato davvero un fulmine e il pilota francese non se lo aspettava. La doccia fredda è arrivata martedì, dopo che a Misano non era andato affatto male: “ L’ho saputo solo martedì, sono qui per recuperare delle cose mie, ma non rimarrò fino alla gara, tornerò a casa per allenarmi” . E ai microfoni di Canal+ ha continuato: “ Mi sento strano. Dieci anni di Gran Premi e ora mi è stato detto che non finirò la stagione, anche se durante l’estate avevo deciso di non continuare con la KTM il prossimo anno. E’ come se mi avessero strappato qualcosa dallo stomaco, come se mi avessero strappato il cuore. Non è facile da digerire ma lo accetti e vai avanti”. Sul suo futuro, poi, ha ribadito con un laconico “Nessuno novità, ma l’idea è restare in MotoGp”.
Posto che non ci sono piaciute affatto le parole di Mike Leitner, team manager di KTM in #MotoGP, che ha motivato la decisione non per motivi tecnici (come provare nuovi particolari per il 2020) ma per salvaguardare il pilota che avrebbe potuto farsi male con la moto di Mattighofen: “Quando un pilota viene a parlarti e ti dice che non vuole andare in moto, arriva un momento in cui devi anche pensare alla sicurezza e ai pericoli che esistono, perché i piloti si assumono molti rischi. KTM non è un marchio che costringerà un pilota a fare cose che non vuole fare. A Misano ha avuto un altro brutto incidente durante il warm up, ma fortunatamente ne è uscito illeso. In quel momento abbiamo iniziato a pensare se stessimo facendo la cosa giusta nel tenerlo con noi. Per questo motivo abbiamo deciso di sostituirlo con Mika”.
Personalmente crediamo che in KTM non vedevano l’ora di scaricare il francese. E prendere la palla al balzo della caduta di Misano ci sembra una scusa grande così. Dall’0altra parte però, non possiamo dimenticare che Zarco ha scelto tempi e modi incredibili per buttarsi fuori da solo dal Motomondiale. Dopo aver licenziato il suo manager, che evidentemente ha condotto malissimo le trattative per un eventuale passaggio in Honda, Zarco non doveva fare quello che ha fatto, cioè parlare malissimo della sua moto (con parole terribili) per poi andare dai capoccioni KTM e dire Io me ne vado, con un anno di anticipo, arrivederci e grazie.
E che cosa si doveva aspettare il francesino? Che si strappassero le vesti e gli facessero ponti d’oro? Gli hanno detto ok, vai pure.
Ma poi le conseguenze sono state tutte per lui. Adesso è a piedi in tutti i sensi, tornerà a casa si allenerà e cercherà di far funzionare il cervello e riallacciare i contatti per trovare una sella nel 2020. Ci riuscirà? Glielo auguriamo, anche se sarà una impresa maggiore di vincere un gran premio.
di Enrico Biondi per RACING MEDIA CENTER