La prima cosa che mi preme fare dopo aver visto le prime prove libere del Gran premio di Silverstone in Gran Bretagna sono i complimenti a Jarno Zaffelli proprietario della Dromo società di Reggio Emilia e lui stesso uno dei massimi esperti mondiali nella costruzione di circuiti. Chiamato ad aggiustare i disastri che l’anno scorso costrinsero a abolire il Gp inglese causa un asfalto che non riusciva a drenare la pioggia caduta sul circuito, (con relativa figuraccia in mondovisione) Zaffelli ha preso in mano la situazione con la sua azienda ed ha praticamente ricostruito dal nulla l’asfalto con un impiego di mezzi notevoli, addirittura scavando fino alle fondamenta riportando alla luce lo strato originale della pista di atterraggio per gli aerei che qui atterravano durante il secondo conflitto mondiale.
Il lavoro, manco a dirlo e ne siamo orgogliosi che ciò sia avvenuto con una società tutta italiana, è stato fatto a regola d’arte e tutti, dai piloti, ai tecnici, ai costruttori di pneumatici hanno lodato il nuovo asfalto che adesso funziona perfettamente. E per di più sono scomparsi anche quegli avvallamenti che scomponevano le moto. L’asfalto è talmente perfetto che tutte e tre le classi hanno abbattuto il record della pista (quello in Moto2 durava addirittura da 10 anni). Fatti i complimenti a Zaffelli, vediamo che cosa è successo oggi nelle prove della MotoGp.
L’eroe di giornata è stato, l’astro nascente della MotoGp, il franco-ispano-siciliano Fabio Quartararo, bravo tanto nelle prime prove libere della mattinata, che nel pomeriggio, dove per avere ragione di Marc Marquez, occorre dirlo, è dovuto ricorrere alla… prova fotografica.
E sì, perché sia lui, che Nakagami che Valentino Rossi erano stati privati del loro tempo migliore per aver superato il track limit e toccando la fatidica banda verde. Vista e rivista al fotofinish la sequenza fotografica, i giudici hanno deciso di riammettere i tre con i loro tempi. Andando a rivedere le immagini, effettivamente i due piloti della Yamaha avevano dato la sensazione di aver messo leggermente la gomma posteriore sulla vernice verde alla conclusione del cordolo esterno prima di tornare sulla pista. Ma il regolamento die che un tempo viene cancellato se si ottiene un chiaro vantaggio dal “taglio” della pista. Cosa che ad onore del vero non è stato riscontrato. I giudici quindi hanno stabilito che il più veloce, a tempo record è stato “El Diablo” che ha costretto Marquez a cedergli la pole provvisoria mentre nella prima fila troviamo l’altra Yamaha di Vinales. Rossi a questo punto apre la seconda fila mettendosi davanti a #Crutchlow e la prima delle Ducati, quella di #Dovizioso.
Vero è che il meteo dice che per tutto il weekend non dovrebbe piovere, ma non bisogna dimenticare che siamo in Inghilterra e nella terra della perfida Albione, basta un nulla, una nuvola passeggera, uno starnuto di vento e… cambia tutto complicando la vita ai piloti. Ecco perché Rossi che era il più penalizzato avendo chiuso il turno al 17° posto, ritrovarsi tra i top ten gli ha fatto tirare un sospiro di sollievo.
Bastava vedere la sua faccia al rientro ai box per capire tutta la delusione per una decisione davvero molto ingiusta per tutti e tre.
E adesso veniamo alle brutte, anzi pessime notizie che riguardano Jorge #Lorenzo al rientro dopo aver saltato quattro gare per una doppia frattura vertebrale.
Jorge aveva già messo le mani avanti durante la conferenza stampa di giovedì: manco da due mesi, non aspettatevi tempi incredibili, ho bisogno di tempo per riprendere sia il ritmo che la potenzialità fisica.
Il guaio è che quello visto oggi è davvero un Jorge in tono molto, ma molto dimesso. Oggi ha chiuso al 22° posto, ultimo e amezzo secondo dal malese Syharin che lo precede.
A questo punto la domanda sorge spontanea: ma serve a lui, alla Honda, allo spettacolo, ai tifosi, un pilota 5 volte campione del mondo incapace di fornire un prestazione degna di questo nome? Mistero: non ci resta che aspettare domani, per vedere se deciderà di continuare tutto il fine settimana o alla fine deciderà di fermarsi nuovamente. Non dimentichiamo che per certe lesioni occorrono tre mesi per un completo recupero. Lui sta tentando di tornare in pista dopo soli due mesi: forse un azzardo eccessivo.
A cura di Enrico Biondi per RACING MEDIA CENTER